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I due sondaggi mostrano una chiara tendenza: la popolazione svizzera si rifiuta di vedere indebolita la protezione degli inquilini. Sempre più persone si rendono conto della vera posta in gioco nelle riforme del diritto di locazione che saranno sottoposte al voto il 24 novembre: la lobby immobiliare, che cerca di massimizzare i propri profitti, vuole facilitare le disdette dei contratti di locazione per poter rilocare a prezzi più alti. L’ASI, sostenuta da un'ampia alleanza, intensificherà la sua campagna in questa fase finale per porre fine agli attacchi contro gli inquilini.

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Le pigioni sono la voce più consistente del bilancio delle economie domestiche in Svizzera. Per le famiglie più povere, rappresentano più della metà delle loro entrate. E stanno esplodendo! Negli ultimi 20 anni, le pigioni sono aumentate di quasi il 25%, mentre avrebbero dovuto diminuire di oltre il 5%, considerando l'andamento dei tassi ipotecari e dell'inflazione (cfr. Ufficio federale di statistica). In termini concreti, ciò significa che nel 2023 ogni famiglia di inquilini ha pagato in media 360 franchi di pigione di troppo al mese.

Fermare la lobby immobiliare

Gli investitori istituzionali e le grandi società finanziarie, motivati principalmente dal reddito, detengono una quota sempre maggiore del mercato immobiliare. Più della metà delle abitazioni costruite dal 2011 appartiene a loro. Con il sostegno dell'associazione dei proprietari (HEV), vogliono ottenere ancora più profitti indebolendo la protezione contro le disdette in caso di bisogno personale del proprietario o in caso di sublocazione. Tuttavia, questi due temi sono oggi regolamentati in modo chiaro, completo e pratico e quasi sempre funzionano senza problemi tra proprietari responsabili e inquilini.

Non gettare alle ortiche le norme collaudate

Oggi è già possibile per il locatore disdire un contratto per bisogno personale, secondo le consuete procedure di disdetta. In caso di bisogno “urgente”, la legge consente già dei preavvisi più brevi. Non c'è bisogno di una nuova legge per questo. Anche le norme sulla sublocazione si sono dimostrate valide: gli inquilini sono già tenuti a chiedere il consenso del proprietario ed è vietata la sublocazione a un canone irragionevole. Le revisioni proposte interesserebbero centinaia di migliaia di inquilini: persone che condividono la casa e le spese (spesso anziani, coppie separate da poco o studenti), nonché molte PMI (ad es.: studi medici o locali commerciali).
 
I sondaggi dimostrano chiaramente che la maggioranza della popolazione rifiuta l'indebolimento della protezione degli inquilini. Saranno i voti espressi alle urne a fare la differenza. L'Alleanza per il 2 x NO intende intensificare la propria campagna in questo ultimo periodo, così da informare e convincere il maggior numero possibile di persone a recarsi alle urne.

Mer, 11/13/2024 - 11:48
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